Missione 1: Digitalizzazione. È scritto, a chiare lettere nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), elaborato dal Governo Draghi. Si tratta di un programma di investimenti che l’Italia deve consegnare obbligatoriamente alla Commissione Europea per accedere alle risorse del Recovery Fund e che potenzia il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali già previsto dal Piano Nazionale Transizione 4.0.
I fondi messi in campo per la digitalizzazione delle imprese sono circa 30 miliardi, che combinano i finanziamenti del PNRR con quelli del Fondo Complementare. Di questi, quasi 18 miliardi sono previsti per realizzare il programma Transizione 4.0 (che sostituisce i precedenti Impresa 4.0 e Industry 4.0).
“Un’opportunità da non perdere”, afferma Il Presidente di K-Digitale Daniele Fogliarini – “anche alla luce del fatto che il Digital Economy and Society Index 2020 (l’indice che misura il grado di digitalizzazione dei Paesi dell’Unione Europei), colloca l’Italia al 25° posto su 28”.
Una classifica non certo lusinghiera, considerando che peggio di noi fanno solo Romania, Grecia e Bulgaria. Ma come recuperare le posizioni?
“L’innovazione tecnologica, finanziata da decine di miliardi convogliati verso le imprese, imprimerà la spinta decisiva a una rivoluzione digitale di cui dobbiamo essere protagonisti”, auspica Fogliarini.
Fra bandi, dettagli tecnici ed evoluzioni normative, riuscire ad orientarsi potrebbe però risultare complicato, con il rischio di non riuscire a intercettare le agevolazioni e perdere l’accesso ai finanziamenti.
“La Transizione 4.0, proposta nel contesto della Missione Digitalizzazione prevista dal PNRR, consiste in un piano d’incentivi attuati attraverso Crediti d’Imposta”, chiarisce l’Amministratore Delegato di K-Digitale Massimiliano Sterpinetti.
Meno tasse per le imprese e il riconoscimento del credito su un orizzonte più ampio di quello annuale (come previsto in precedenza) sono gli strumenti messi a disposizione per stimolare gli investimenti e per consentire una migliore programmazione degli stessi.
Nel dettaglio, con il credito d’imposta vengono finanziati: beni materiali e immateriali 4.0; beni materiali e immateriali non 4.0; ricerca e sviluppo; innovazione tecnologica; innovazione green e digitale; design e ideazione estetica; formazione 4.0.
“K-Digitale – conclude Fogliarni – ha messo a punto il pacchetto di Agevolazioni Industria 4.0 che consente alle imprese di attivare le iniziative aziendali necessarie a recepire i benefici fiscali previsti dai Piani governativi. Inoltre, tramite il partner Idea-re (Centro di Trasferimento Tecnologico certificato dal MISE), svolge attività di formazione e consulenza tecnologica in tutti gli ambiti di operatività individuati dal Ministero dello Sviluppo economico, incluso quello della manifattura additiva”.